La chiesa ha origini molto antiche. Al tempo dell'impero romano, sull'area attualmente occupata dalla Castellina, sorgeva un tempio dedicato alla Dea Fortuna Argentea, che nel III sec. d.c. fu convertito al culto cristiano. Il ricordo di questo perduto edificio è nel titolo dell'attuale Concattedrale, Santa Maria Argentea. I resti dell'antica pieve si possono vedere tuttora nei sotterranei della Castellina.
L'attuale chiesa fu costruita tra il 1556-1570, in stile rinascimentale, con grandi arconi in pietra e cappelle gentilizie. Presenta una semplice facciata a capanna, ed un elegante portale con imposte lignee del 1576. Nel lato sinistro da notare è il portale gotico (già della demolita pieve), e la sistemazione antisismica con il muro a scarpata. Purtroppo, dannegiata da eventi sismici, fu restaurata in stile Neoclassico nel XVIII secolo.
L'interno conserva numerose opere d'arte. Fra queste spicca l'affresco attribuito alla bottega degli Sparapane (Francesco Sparapane) in cui sono ritratti i Santi Benedetto e Scolastica con al centro la Madonna ed il Bambino. In passato particolarmente caro alla devozione popolare, oggi rappresenta un'interessante fonte iconografica che ci trasmette l'idea delle forme del perduto campanile della basilica di San Benedetto.
Altra preziosa opera è il crocifisso di Giovanni Teutonico del 1494, uno splendido esempio di Christus Patiens, oggetto di recenti restauri che hanno evidenziato il potenziale utilizzo del crocifisso durante le sacre rappresentazioni. |