Campi Altro centro abitato che si affaccia su questa assolata valle è il castello di Campi. Quello indicato comunemente come Campi "Alto" o "Vecchio" in realtà rappresenta il centro abitato costruito successivamente al primo nucleo, quello più antico è sorto sul fondovalle, esistente già al tempo dei romani. Campi è stato uno dei castelli nursini più importanti, sia per la collocazione geografica, a controllo della viabilità che attraversa la valle campiana, sia perchè situato presso i confini della potente abbazia di Sant'Eutizio e del Comune di Visso. Dal loggiato della chiesa di Sant'Andrea si domina tutta la valle, sono ben visibili Todiano ed Abeto e si gode di uno splendido panorama. A Campi "Alto" si possono visitare due interessanti chiese, quella di Sant'Andrea e di Santa Maria di Piazza.
Chiesa di Sant'Andrea
La chiesa originariamente era ad unica navata (corrispondente all'attuale navata di sinistra) cui poi è stata aggiunta un'altra. La chiesa è preceduta da un bel loggiato cinquecentesco, la facciata è ancora in parte decorata da affreschi. All'interno si trova un'interessante finta parete lignea che divide la navata sinistra dall'abside (oggi ridotta a sagrestia), questa mostra lignea del 1596 è completamente decorata, dipinta ed integliata. Sopra le porte che immettono nella sagrestia si trovano due lipsanoteche, al centro è una Crocifissione dipinta. Il pulpito ligneo del XVI sec. è attribuito alla bottega dei Seneca da Piedivalle.
Chiesa di Santa Maria di Piazza La chiesa di Santa Maria di Piazza, vicino alla chiesa di Sant'Andrea, è apparentemente poco riconoscibile rispetto alle abitazioni della via, ma il portale a sesto acuto con al centro un Agnus Dei ed il piccolo campanile a vela ne permettono l'individuazione. La chiesa, inizialmente intitolata a Santa Maria della Misericordia, aveva un opsedale annesso ed è stata fondata nel 1351. L'nterno è diviso in tre navate, quella centrale ospita bellissimi affreschi della bottega degli Sparapane collocati intorno alla metà del XV secolo (qui viene riconosciuta la mano di Giovanni Sparapane). Le sei scene affrescate riguardano le storie di San Gioacchino e Sant'Anna e Maria, ogni episodio è descritto da interessanti didascalie in volgare. Colpiscono la vivacità dei colori, i numerosi dettagli resi dal pittore, come i copricapi nella scena dello sposalizio della Vergine, le ricche architetture gotiche e la decorazione degli abiti. |
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