Breve storia della cittadina di Norcia in Umbria

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Norcia con la sua cultura millenaria ha accumulato un bagaglio di tradizioni sorprendente, il sacro e il profano si mescolano nelle manifestazioni secolari, che ancor oggi si svolgono nella cittadina.
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Tracce salvatesi dallo scorrere del tempo,lasciano presupporre che l'altopiano nursino vide nascere i primi insediamenti umani sin dall'età Neolitica.
Per secoli fu punto d'intersezione per popoli ed etnie.
Con lo svilupparsi della cultura etrusca anche questa valle conobbe gli usi ed i culti di questo popolo,difatti alcuni storici fanno risalire l'origine del nome "Norcia" alla dea Nortia (la dea etrusca della fortuna) molto venerata in queste zone.
L'espansione del regno dei Sabini, fece di Norcia il villaggio più a settentrione da loro controllato, e si formò il primo centro urbano, collocato nella zona oggi chiamata "capo la terra". Come ogni agglomerato sabino, era privo di cinta muraria, dediti i Sabini alla difesa in campo aperto delle loro città.
Nell'Enide, Virgilio identifica Nursia come patria di Ufente, condottiero delle milizie contro Enea, si può leggere nel libro VII: "Et te montosae misere in proelia Nursae, Ufens,insignem fama et felicibus armis".
Roma conquista la cittadina presumibilmente nel 290 a.c.,concede la cittadinanza romana ai suoi abitanti (268 a.c.), e li ingloba nella tribù Quirina (241 a.c.). Durante la romanizzazione il nursino – e la Valnerina tutta – assumono un ruolo rilevante grazia al miglioramento delle vie di comunicazione. I conquistatori romani, infatti, si preoccuparono di migliorare la viabilità che consentisse un più agevole collegamento verso la costa adriatica, probabilmente riadattando vecchi tratturi utilizzati per la transumanza.
Tito Livio ci lascia la prima traccia di Nursia nella storia scritta, in riferimento ai volontari che la città offrì a Scipione durante la II guerra Punica (205 a.c.). Per l'appoggio ad Antonio, contro Ottaviano, nella guerra perugina, i nursini vennero gravemente puniti, proscrizioni e confische di beni colpirono pesantemente l'economia di Norcia. Dopo essere stata messa sotto il controllo di un Prefetto di Roma, Norcia mantenne la sua organizzazione locale e le sue Magistrature , sperimentate da anni nella cittadina. Fu patria di Quinto Sertorio, generale repubblicano, il quale si distinse per le sue conquiste in occidente, Spagna e Gallia. L' origine nursina di Vespasia Polla, madre di Vespasiano, fece si che sotto l'impero di quest'ultimo, Norcia conobbe un fiorente periodo, ed ebbe una forte influenza sul territorio circostante, tanto che alla zona, fatta Provincia romana, venne dato il nome di " NursiaValeria".
La tradizione fa risalire l'avvento del Cristianesimo, in queste terre, al III sec. ad opera di San Feliciano, vescovo di Foligno. Comunque, da non dimenticare, è l'azione di evangelizzazione degli eremiti Siriaci stabilitisi in tutta la Valnerina nel V sec. è proprio in questo periodo che appare il primo vescovo nursino.
Secondo la credenza cristiana intorno al 480 d.c. nascono a Norcia i suoi più illustri figli S.Benedetto e sua sorella S.Scolastica.

Il periodo tra il VII e IX secolo fu particolarmente infausto per la cittadina, conquiste Longobarde, Gote, Franche, incursioni Saracene, portarono Norcia ad un tale disfacimento che verso l' 815, sotto il duca spoletino Guinigiso, si arrivò addirittura a ripopolare il paese con una colonia di Franchi. Trascorsero secoli prima che una politica di autonomia, riportasse Norcia ad essere un centro vitale della zona. Difatti, solo nel XII secolo, col nascere del nuovo Comune la cittadina si liberò dell' influenza di Spoleto, ed i forti contrasti con l'autorità ecclesiastica vennero alla luce. Il libero Comune accentrò ogni sua forza nella conquista di nuovi territori: cosi' forti erano le mire espansionistiche che, in varie ondate, si impadronì di una vasta area, ritrovandosi a controllare un territorio compreso tra il Nera, il Vigi, il Corno e la Salaria.
Il terremoto del 1328 sembrò placare "l'intemperanza" nursina, ma il desiderio di dominio, solo dopo un anno dalla catastrofe, portò la cittadina a capitolare contro Cascia per il controllo del paese di Usigni.

La Chiesa,recuperando in parte la sua autorità con l'Albornoz, riorganizzò la politica interna, vennero approvati nuovi Statuti comunali. Importante è il fatto che, i ceti aristocratici non esercitarono mai un potere politico nel paese,retto da un Governo del Popolo, rappresentativo degli artigiani dei mercanti e del contado. La ricerca di libertà ed autonomia caratterizzò decenni e decenni di storia nursina. Le lotte contro Spoleto per il controllo di Cerreto costarono molti morti a Norcia, e una penale di 10.000 fiorini, imposta da Francesco Sforza (1438). Nel 1454 nuovi violenti scontri con Spoleto, diffusero non poco allarme, fra le corti italiane del tempo. Il futuro Papa Paolo II definì i nursini "i più cattivi Homini del Mondo".

Nel 1484 Norcia venne inserita nella Legislazione di Perugia. Il potere papale riaffiorò intorno al 1500,riuscendo a mutare addirittura la forma di governo (1506), si ristaurò la figura del commissario papale. Il castello di Preci,per aver dato asilo a Rodolfo Varano e Beatrice Colonna, e per essere divenuto rifugio di ex-banditi nursini, nel 1528 venne completamente distrutto dalle armi di Norcia, e i più facinorosi vennero confinati a Castelluccio. La peste si abbatté nell'intera zona nel 1524. Il degrado di quegli anni, spinse la popolazione a chierdere aiuto direttamente al Papa. "Sorse in Norcia la Castellina...", fu costituita la Prefettura della Montagna (1569) che trasformò Norcia nel centro di un "Dominio" incuneato tra Umbria e Marche.

Il XVII secolo portò una forte stagnazione dell' attività politica, voluta dal potere centrale,ma d'altro canto, fece scoprire alla cittadina quelle forme culturali da troppo tempo non alimentate Sorsero scuole pubbliche, un'accademia letteraria, un teatro e si stabilirono contatti con gli ambienti artistici di Roma, Firenze e Napoli. I catastrofici terremoti del 1703 e del 1730, gettarono il paese in una grave crisi economica ed impegnarono la popolazione in una monumentale opera di ricostruzione che cambiò totalmente l'aspetto urbano.

La Rivoluzione Francese esplode nel 1789. I Giacobini entrarono in Norcia (1798), ma truppe filoaustriache unitesi a reazionari del posto, in nome del Trono e del Papa, li respinsero nel 1799. Nel quinquennio dal 1809 al 1814,sotto l'impero francese,nacque una sede del Tribunale e una direzione delle Poste, ma il potere papale riprese il sopravvento e solo nel 1860 unendosi al futuro regno d'Italia, i nursini, si libereranno dal giogo della Chiesa.

L'inizio del nostro secolo fu caratterizzato da miseria e fame e, per molti, la soluzione fu una sola: emigrare negli Stati Uniti. I due conflitti mondiali costarono molte vite umane alla cittadina che fu scenario di aspre lotte durante la ritirata tedesca nel secondo conflitto mondiale.

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Abbazia San Eutizio
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